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martedì 30 dicembre 2014

Tirando le somme del 2014: l'anno di una lettrice compulsiva

Cari lettori,
Anche il 2014 sta per concludersi e, ora che l'anno è alle porte, è il momento tanto atteso da qualsiasi lettore compulsivo. Il momento di tirare le somme di questi mesi librosi, stilando una lista delle letture migliori dell'anno e dandoci tanti buoni propositi per quello a venire!
Riguardando i libri letti durante il 2014, mi rendo conto di come sembra essere passato un secolo da quando lessi il primo tra quelli che citerò nella mia lista. Sono successe così tante cose quest'anno, di ogni genere, che mi hanno in alcuni momenti permesso di leggere quanto avrei voluto e in altri no - spero però di continuare a poter attingere al meraviglioso mondo della fantasia che mi ha permesso negli ultimi tempi di capire tante cose e aprire gli occhi come solo un lettore può fare.

Quali sono i migliori romanzi dell'anno, per questa lettrice compulsiva? Potete trovare le recensioni dei libri in lista cliccando sul titolo!
Nota: i romanzi sono in ordine di lettura da inizio 2014.


1. Fangirl, di Rainbow Rowell. Letto all'inizio dell'anno e... beh, divorato. Rappresenta ogni lettore compulsivo (specialmente lettrice) di questo mondo. Super consigliato anche se disponibile per adesso solo in inglese.


2. Written in Red, di Anne Bishop. Una delle rivelazioni di quest'anno, per quanto mi riguarda. Un romanzo non YA ma diretto a un pubblico più adulto, penso sia il libro giusto per quel passo un po' obbligato per chiunque ami il genere Urban Fantasy e voglia assaggiarlo in una salsa più matura. Anche questo è attualmente disponibile solo in inglese!


3. La Corona di Mezzanotte, di Sarah J. Maas. Letto con il mio solito ritardo in fatto di pubblicazioni (ma solo alcune, lo giuro!), ho adorato la storia scritta dalla Maas così tanto che ho preordinato il terzo romanzo, già tra le mie braccia, ma sto cercando di resistere alla tentazione di divorarlo al più presto per aspettare l'arrivo del quarto, nel 2015.
Anche se so che presto o tardi cederò.


4. Sinner, di Maggie Stiefvater. Ok, questo nel mio cuore era un successo annunciato perché è la storia companion alla saga dei Lupi di Mercy Falls che ho aspettato per anni e anni. Alla fine è stata pubblicata e ho avuto il mio finale per Cole e Isabel.
Cole e Isabel. *sospira in un angolo*... Dire che consiglio questo libro è un eufemismo.
P.s. Per adesso anche Sinner è inedito in Italia.

mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale!

Cari lettori, oggi è un giorno speciale proprio per tutti, vero? È la vigilia di Natale che anche quest'anno si spera passi in compagnia delle persone che amiamo e che ci stanno sempre vicino, per festeggiare a dovere stanotte e aprire, se saremo lettori fortunati, tanti bei pacchi rettangolari contenenti la gioia più grande: libri.
Devo ammettere che la sottoscritta sia il tipo di persona che sostiene di dover festeggiare ogni singolo giorno, proprio come in Alice e il Paese delle Meraviglie e i "non compleanni" del Cappellaio - perenne festeggiamento is the way. Certo, purtroppo non si può festeggiare proprio sempre, anche perché sarebbe pressapoco deleterio per qualsiasi dieta/desiderio-di-mantenersi-in-linea. Le feste comandate non arrivano spesso, però, quindi saremo perdonati per qualche strappo in più, non vi pare?



E quindi nell'attesa delle prossime classifiche librose che vedranno presto la luce sul blog, vi auguro un felice Natale!
Se doveste mangiare troppo, fatelo pensando a me.

lunedì 22 dicembre 2014

Perché dare un'occasione al Ragazzo Invisibile e non pentirsene.


Anni. Sono anni che vado al cinema a guardare tutti i nuovi film della Marvel o della DC Comics, pensando ogni volta a quanto sarebbe bello poter avere un'occasione in Italia per dare il contributo al genere, avere qualche persona desiderosa di rischiare abbastanza da dare vita a un film che possa magari lanciare un nuovo franchising tutto made in Italy e dare nuova linfa alle sale italiane e alla fantasia e talento dei nostri registi, sceneggiatori, attori e chi più ne ha, più ne metta.
Anni e anni di attesa, ma finalmente la barriera è stata abbattuta, il tentativo è riuscito e Il Ragazzo Invisibile è dal 18 Dicembre in tutte le sale italiane, per la gioia dei più speranzosi e per sorprendere i più scettici.



Il film è di Gabriele Salvatores, un nome che, accanto a "un'azzardata" di questo tipo, non poteva che fare bene alla credibilità del film e dell'intera produzione. Devo ammetterlo: ero scettica. Ero una delle persone più scettiche di questo Paese, ma anche una delle più speranzose! Speravo questo film potesse conquistarmi, dimostrare di avere "quel qualcosa" e poter colpire lo spettatore - in senso buono, ovviamente. E lo ha fatto? Per fortuna sì, ha saputo colpirmi, ha saputo lasciarmi qualcosa... Compreso il desiderio di vedere presto nelle sale il sequel a cui, per fortuna, il film sembra poter alludere.


Sono tanti i rischi di cui Il Ragazzo Invisibile ha accettato di prendersi carico. Principalmente, l'idea di un film sui supereroi made in Italy mi ha sempre un po' terrorizzata, perennemente convinta del fatto che potesse rivelarsi un glorioso fallimento, un misto tra un cinepanettone e quegli orrendi film splatter che l'America ci rifila ogni tre per due. Sono rimasta da questo punto di vista, invece, gloriosamente soddisfatta, davanti a una produzione invidiabile, attori capaci e credibili (credetemi, avevo certi pregiudizi che farebbero tremare le peggiori malelingue) e una storia che attinge al mondo dei supereroi che già conosciamo ma senza strafare, lasciandovi un tocco di cinema europeo che non avevo mai visto in un film di questo tipo ma che a conti fatti è calzato a pennello, rendendo a suo modo unico Il Ragazzo Invisibile. Perché ci sta un pizzico di ironia, ci stanno i grandi ideali... Ma il modo in cui questi vengono rappresentanti "fanno" il film e in questo caso lo distanziano enormemente dai supereroi che già conosciamo, rendendolo un prodotto made in Italy su cui si può lavorare, da cui si può far partire qualcosa - qualcosa che penso serva al nostro cinema, così come alla nostra televisione. Sto parlando di un franchising, forse, che promette anche dalla graphic novel che probabilmente acquisterò e si trova già su siti come Amazon. Sicuramente c'è del materiale perché, per fortuna, gli sceneggiatori del Ragazzo Invisibile non si sono lasciati sfuggire l'occasione di seminare idee che potrebbero servire per tante interessanti iniziative e produzioni. Tutto materiale che ha bisogno solo di una piccola spinta dai livelli alti, quelli "imprenditoriali", e dalla creatività nostrana per dare il meglio di sé.

domenica 14 dicembre 2014

In My Mailbox #47


A Natale puoi... Trovare libri sotto l'albero! O anche nella casella della posta, se sei abbastanza fortunato/a. Sono tutte felici coincidenze che questo periodo dell'anno porta con sé, soprattutto ai lettori di buona fede.
Nell'attesa della vigilia e l'apertura dei regali, però, non resta altro da fare che trastullarsi con i romanzi ricevuti/acquistati/ottenuti-in-modi-legali nell'ultimo periodo. Quali ha preso la sottoscritta?

 


  • Anew, di Chelsea Fine. Preso da poco, lo leggerò a brevissimo! Super consigliato da un'amica di cui mi fido in fatto di gusti, quindi vi terrò aggiornati.
  • Con un poco di zucchero, di Chiara Parenti. Avevo iniziato anche a leggerlo ma mi sono fermata perché purtroppo non mi convince moltissimo. Voi lo avete letto? Lo consigliate?
  • Oscure Gioie, di Virginia De Winter. E alla fine anche io l'ho preso, sì! Ho Oscure Gioie sul kindle e non vedo l'ora di divorarlo.

sabato 13 dicembre 2014

Recensione: The Winner's Curse, di Marie Rutkoski

Recensione
Titolo: The Winner's Curse (The Winner's Trilogy #1)
Autore: Marie Rutkoski
Editore: Inedito in Italia
Pagine: 355
Sinossi tradotta da me - citare per eventuale uso!
"Figlia del generale di un vasto impero fiorente nella guerra, che schiavizza i popoli conquistati, la diciassettenne Kestrel ha due possibilità: arruolarsi o sposarsi. Ma Kestrel ha altri piani.
Un giorno scopre uno schiavo dallo spirito ribelle messo in vendita a un'asta. Gli occhi di Arin sembrano sfidare tutto e tutti. Seguendo il proprio istinto, Kestrel lo acquista - con conseguenze inaspettate. Non passa molto prima di iniziare a provare qualcosa per Arin.
Ma anche lui ha un segreto e Kestrel imparerà presto che il prezzo pagato per una semplice persona potrebbe essere stato molto più alto di quanto pensasse."


He flinched as if slapped. His voice came low. "You can make people feel so small."

Ah la lettura, quel mondo imprevedibile che a volte ti lascia indifferente e altre volte ti entra dentro come una tempesta, con le parole che meno ti aspetti possano colpirti, con i romanzi che pensi non significhino molto per te... E invece finiscono dritti dritti nella lista dei preferiti. Ho letto The Winner's Curse attraversando vari stati d'animi e concludendolo prima di potermene persino accorgere - finendo di diritto tra i migliori romanzi letti quest'anno e tra quelli che, vi giuro, consiglio caldamente a qualsiasi lettori adori il genere Young Adult e voglia qualcosa "di più".


La storia è quella che trovate nella sinossi: Kestrel è la protagonista, figlia del generale di un impero di conquistatori, noti in tutto il mondo per la loro crudeltà, freddezza, e bell'aspetto. Kestrel è una ragazza estremamente intelligente, analitica e razionale, che compie ogni passo nel suo mondo con consapevolezza, che vive la vita come una partita a scacchi. Un giorno acquista uno schiavo all'asta, Arin, e da lì la storia prenderà vita in un intreccio che la Rutkoski ci regala permettendoci di leggere un romanzo a dir poco mozzafiato.

"Arin sorrise. Era un sorriso vero, il che le fece capire come tutti gli altri non lo fossero stati."

Ho adorato The Winner's Curse per motivi che, stranamente, ho ben chiari (di solito devo pensarci un bel po'). È una storia che si presenta in un certo modo sin dal primo capitolo ed effettivamente ti dà quel che pensi. Non fa false promesse - la Rutkoski ne estrapola tutte le potenzialità e prende tutti i rischi che i lettori potrebbero desiderare leggere. In questo libro c'è tutto: la scrittura è meravigliosa, il pacing è perfetto e non c'è un momento che definirei fuori posto, i personaggi sono così ben caratterizzati e credibili in tutto ciò che fanno che è quasi impressionante da ammirare. Tanto per fare un esempio, quando ho iniziato a leggere dell'intelligenza di Kestrel non ero sicura la scrittrice potesse davvero convincermi di questa particolarità della sua protagonista. Sono pochi gli scrittori capaci di sottolineare la furbizia dei propri personaggi e farla veramente venire fuori, ma la Rutkoski è una di quelli. Kestrel è estremamente sveglia e lo dimostra in ogni sua azione, anche quelle più istintive - segno di quanto la sua caratterizzazione sia riuscita. E come lei ogni singolo personaggio di questa storia che è stata capace di strapparmi da un torpore "da lettore" di quelli che duravano da un bel po'.

Nota: Sapevate che la maledizione del vincitore (the winner's curse) esiste davvero? Ed è anche spiegata alla fine del romanzo dall'autrice. Un fenomeno che porta le persone a offrire, durante le aste, più denaro di quanto sia davvero il valore dell'oggetto in asta.

mercoledì 3 dicembre 2014

30 Giorni di Libri e Letteratura [Challenge] #25






25. Il libro più nerd che tu abbia mai letto.

Nerd, nerd, nerd... Qual è il libro più nerd che abbiamo mai letto? Per me penso sia semplice - d'altronde è il primo romanzo che mi sia venuto in mente. Prendo ovviamente come significato di "nerd" la sua accezione più "geek" (quindi non nerd-amante della matematica) e dico...


Fangirl, di Rainbow Rowell

Senza dubbio il romanzo più nerd che abbia mai letto, storia di una fangirl in cui mi sono subito rivista e in cui ogni lettrice che si rispetti non può non rispecchiarsi! Ho recensito la suddetta storia proprio cliccando qui sopra, in quella che come potete vedere è una lode non indifferente.
Consigliato a tutti gli amanti dei contemporanei divertenti e diversi!

Qual è il libro più nerd che voi abbiate mai letto?