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venerdì 8 luglio 2011

Recensione: Città di Vetro (The Mortal Instruments #3) di Cassandra Clare

Clary era convinta di essere una ragazza come mille altre, e invece non solo è una Shadowhunter, una Cacciatrice di demoni, ma ha l'eccezionale potere di creare rune magiche. Per salvare la vita di sua madre, ridotta in fin di vita dalla magia nera di suo padre Valentine, Clary si trova costretta ad attraversare il portale magico che la porterà nella Città di Vetro, luogo d'origine ancestrale degli Shadowhunters, in cui entrare senza permesso è proibito. Come se non bastasse, scopre che Jace, suo fratello, non la vuole laggiù, e Simon, il suo migliore amico, è stato arrestato dal Conclave, che non si fida di un vampiro capace di sopportare la luce del sole. Con Valentine che chiama a raccolta tutti i suoi poteri per distruggerli, l'unica possibilità de Shadowhunters è stringere un patto con i nemici di sempre: i Figli della Notte, i Nascosti e il Popolo Fatato. E mentre Jace si rende conto a poco a poco di quanto sia disposto a rischiare per Clary, lei deve imparare a controllare al più presto i suoi nuovi poteri. L'amore è un peccato mortale... forse, e i segreti del passato rischiano di essere fatali. 
Autore: Cassandra Clare
Titolo: Città di Vetro





Editore italiano: Mondadori/Oscar Mondadori

Prezzo: 17.00/9.50 €

Pagine: 565


! -> Possibili spoiler da qui <- !
Bello, bello, bello e bello. Semplicemente magnifico!
L'ultimo capitolo della trilogia degli Strumenti Mortali ti costringe a leggerlo, e leggerlo, e leggerlo, e poi, magari anche rileggerlo!
Valentine è ormai prossimo all'attuazione del suo piano, da bravo psico-salvatore del popolo, mentre tutti si riuniscono ad Idris, la patria degli Shadowhunters (finalmente svelataci!), per capire come contrastarlo e aspettandosi un attacco improvviso. Ormai il nemico ha quasi tutto ciò che gli serve: la spada, la coppa e... manca lo specchio. La storia tra Jace e Clary si complica per il comportamento di lui e i poteri di lei, e appaiono nuovi personaggi, come il misterioso (e al contempo familiare) Sebastian Verlac.

Escludendo la deludente copertina italiana, che fa alquanto rabbrividire (Jace, quello per me non sei tu), la storia si prospetta magnificamente magnifica, piena di momenti stregati, capaci di farti piangere, ridere, rimanere incredula e molto altro MA... non annoia mai.
Il mio terrore, iniziando a leggere questo volume, è stato subito un finale non all'altezza dei capitoli precedenti, ma indubbiamente mi sbagliavo, e non poco!
La Clare riesce a reggere il confronto e concludere la trilogia senza intoppi, senza dubbi, senza lasciare l'amaro in bocca ma, anzi, con una soddisfazione vagante che ha ufficialmente innalzato la serie ponendola tra le più belle che abbia letto fino ad ora.
Tutti i personaggi sono maturati, hanno sofferto, hanno gioito, e tutti, senza esclusione di colpi, sono stati capaci di emozionarmi con la loro storia. Dall'imprevedibilità della trama, che si evolve interamente ad Idris, per arrivare alle battute finali, che si snodano perfettamente, stupendomi per la minuziosità della Clare: semplicemente magnifica!

Concludo quindi, dopo una settimana di lettura interamente dedicata agli Strumenti Mortali (la prima trilogia), aspettando l'arrivo da IBS di City of Fallen Angels, consigliando e costringendo tutti a leggere ogni singolo capitolo di questa serie, se non lo avete già fatto, perchè....
perchè è semplicemente magico.






DOVE COMPRARLO?


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